La Melissa è tornata nel giardino dei Carmelitani di Venezia. La pianta, da cui si trae il preparato erboristico che da trecento anni è distribuito nel convento di Santa Lucia, cresce di nuovo nell’“Giardino Mistico” dei frati. E’ stata reintrodotta a maggio – quando il giardino del convento è stato recuperato – dopo un’assenza di trent’anni, nel 1984 infatti, venne trasferita l’officina farmaceutica nei laboratori della comunità carmelitana di Verona.
La ricetta dell’Acqua di Melissa nacque nei primi anni del 1700 quando un Frate Carmelitano di origine tirolese portò la formula di un preparato erboristico a base di Melissa che serviva come rimedio contro le depressioni nervose.
La ricetta è stata poi adattata nel convento dei Carmelitani Scalzi. La formula segreta del preparato veniva tramandata oralmente a due a due. Solo due frati, in tutto il convento, ne erano quindi i depositari.
Visto il notevole successo del rimedio, sia tra gli aristocratici che tra la popolazione, per evitare contraffazioni, nel 1754 la Repubblica della Serenissima diede l’esclusiva per la preparazione e vendita dell’”Acqua di Melissa” ai Carmelitani Scalzi.
Il primo rimedio a base di Melissa prendeva in considerazione l’utilizzo della Melissa officinalis mentre la ricetta dei Carmelitani di Venezia ha come principale componente una lontana parente la Dracocephalum moldavicum (comunemente chiamata Melissa moldavica), anch’essa appartenente alla famiglia delle Lamiaceae ma di genere e specie differente. Il prodotto erboristico è un miscuglio di olii essenziali risospesi in soluzione alcolica al 70%. L’olio essenziale di Melissa, il più abbondante e significativo, viene estratto mediante distillazione in corrente di vapore.
La Melissa moldavica è una pianta annuale che cresce prevalentemente in ambienti ardi e preferisce le zone sopra i 200 metri sul livello del mare. Famosa per i sui fiori bluastri che sono molto simili a quelli della M. officinalis.
Le proprietà attribuite al preparato si basano sulle prove raccolte nei tre secoli di utilizzo, ancora oggi il preparato viene sfruttato come rimedio contro gli spasmi gastrici, disturbi del sonno, tremori, tachicardia, nausea, cefalee, vertigini, ansia.
Attualmente sono stati condotti studi scientifici per avvalorare le proprietà riscontrate empiricamente. Nei secoli usato anche come antisettico e antifungino negli studi scientifici odierni mantiene questa prerogativa. Dai test effettuati si riscontra una capacità antimicrobica dipendente dalla quantità di prodotto utilizzata e anche una buona attività antifungina. Si è accertato un alto livello di anti-ossidanti e di molecole come il Geraniolo, Linalolo, Eugenolo. Molecole con qualità aromatiche ma anche antineoplastiche, sedative, disinfettanti e antinfiammatorie.
Si possono trovare più informazioni anche al Punto Amico adiacente alla Chiesa e sul libro “Tra gli alambicchi del Convento” di G. Corsetti e M.R. Garatti.
Per i più curiosi sono previste visite guidate al Giardino e alla Chiesa dei Carmelitani Scalzi nelle giornate di sabato e domenica con prenotazione obbligatoria. (http://www.centroscalzi.it , cell: 3487728430)
Maria Giovanna Romanelli
(Articolo tratto da Gente Veneta n. 46, 4 dicembre 2015, pagina 28)