La facciata
In marmo bianco di carrara fu realizzata tra il 1672 e il 1680 su disegno di Giuseppe Sardi per commissione del nobile Girolamo Cavazza. Ricchissima nel suo apparato scultoreo, celebra la centralità della Vergine Maria.
L’interno
La chiesa di Santa Maria di Nazareth (detta degli Scalzi per la presenza dei frati Carmelitani Scalzi dalle origini ad oggi) è uno dei capolavori del barocco veneziano. I lavori di costruzione iniziarono nel 1654 e proseguirono fino ai primi decenni del secolo successivo.
Il progetto originiario di Baldassarre Longhena fu, dopo la sua morte (1682), rivisitato e completato dal frate carmelitano scalzo Giuseppe Pozzo. Lo spazio architettonico è costruito per logica additiva: ad un corpo centrale, dato dall’unica ampia navata, si aggiungono due cappelle mediane laterali, ciascuna affiancata a destra e sinistra da cappelle di dimensioni minori. La gerarchizzazione tra le cappelle suggerisce una sorta di transetto centrale che dilata l’asse longitudinale della chiesa. Le sei cappelle laterali, tra loro intercomunicanti, furono finanziate da facoltose famiglie del patriziato veneziano e appaiono come gioielli di devozione carmelitana. Il programma iconografico della chiesa è coerente e organico perché di matrice carmelitana e, in modo particolare, legato a Santa Teresa d’Avila, Madre e Fondatrice della famiglia degli scalzi.
Cappella del Crocifisso
Commissionata dalle famiglie Gussoni e Lumaga, accoglie un crocifisso e un paliotto d’altare, opere di Giovanni M. Morlaiter. La volta fu affrescata nel 1732 da Giambattista Tiepolo e riproduce, al centro, in modo suggestivo, Cristo agonizzante nel Getsemani.
Cappella della Sacra Famiglia
Capolavoro del barocco più trionfale, accoglie il complesso marmoreo della Santa Famiglia di E. Meyring e il soffitto affrescato da Louis Dorigny. Fu commissionata dalla famiglia Manin, che diede alla Repubblica Serenissima l’ultimo doge, Ludovico Manin, qui sepolto.
Cappella di S. Sebastiano
Commissionata dalla famiglia Venier, accoglie la statua del santo, opera di Bernardo Falconi.
Presbiterio
Progettato da Giuseppe Pozzo, è un nodo spaziale di relazione tra la navata e il coro, retrostante l’altare, spazio privato riservato alla preghiera dei frati. Il fastoso presbiterio, capolavoro del gusto barocco, ricerca effetti di teatralità scenografica e spettacolarità trionfale. Tra le colonne tortili le statue rappresentanti Santa Teresa d’Avila e San Giovanni della Croce, fondatori dei carmelitani scalzi.
Cappella di San Giovanni Battista
Commissionata dalla famiglia Mora, accoglie la statua del santo firmata da Melchiorre Bartel.
Cappella di Santa Teresa di Gesù
Commissionata dalla famiglia Ruzzini, è un gioiello di spiritualità carmelitana e un inno intessuto alla santa Fondatrice. La Transverberazione (1698-1699), complesso scultoreo di E. Meyring. L’artista esprime magistralmente l’intensità dell’esperienza mistica vissuta dalla santa. La Glorificazione di Santa Teresa (1724-1725), affresco della volta eseguito da Giambattista Tiepolo con la collaborazione di G. Mengozzi, detto il Colonna. Alle pareti, i teleri di Niccolò Bambini raffiguranti due episodi della vita della santa. Il mirabile paliotto d’altare ritrae, nell’atto di scrivere, Santa Teresa prima donna proclamata Dottore della Chiesa (1970).
Cappella di S. Giovanni della Croce
Accoglie la statua di San Giovanni, primo frate carmelitano scalzo, grande maestro di mistica, dottore della Chiesa e collaboratore di Santa Teresa nella fondazione del carmelo scalzo. La cappella fu commissionata dalla famiglia Giovannelli, che diede alla Repubblica Serenissima l’ultimo patriarca, Federico M. Giovannelli.
Volta della navata
L’affresco di Tiepolo (1770) venne distrutto da una bomba austriaca nel 1915. L’attuale soffitto reca una grande tela di Ettore Tito del 1941 e rappresenta la proclamazione di Maria Madre di Dio al Concilio di Efeso.
Volta della navata
L’affresco di Tiepolo (1770) venne distrutto da una bomba austriaca nel 1915. L’attuale soffitto reca una grande tela di Ettore Tito del 1941 e rappresenta la proclamazione di Maria Madre di Dio al Concilio di Efeso.
Icona di Santa Maria di Nazareth patrona della chiesa.
Nulla ti turbi, nulla ti spaventi, tutto passa, Dio non cambia, la pazienza tutto raggiunge, chi ha Dio non manca di nulla, solo Dio basta. (Santa Teresa d’Avila)
O anima bellissima fra tutte le creature e tanto desiderosa di conoscere il luogo dove dimora il tuo Diletto, per raggiungerlo e unirti a Lui! Sai già che tu stessa sei la casa in cui Egli dimora. (San Giovanni della Croce)
Capii che l’Amore racchiude tutte le vocazioni, che l’amore è tutto, che abbraccia tutti i tempi e tutti i luoghi, in una parola, che è eterno. (Santa Teresa di Lisieux)